giovedì 12 febbraio 2009

il pane e le storie


Bè, io non sono una donna di parole. Oggi ne ho già dette tante. Volevo dire che tra fare le storie e fare il pane non c'è poi tanta differenza. Anche le storie vanno impastate. Prendi un uomo, aggiungi una dea, poi mettici un po' di destino. E' la farina: sono le parole. Mescola, mescola. Bagna con olio: il sapore della sorpresa. Aggiungi sale: il gusto dell'amore. I cambiamenti sono il lievito. Impasta, impasta. Aspetta: manca un po' di sale, un'erba profumata. Aggiungi. Aspetta il tempo della crescita. Inforna. Addenta. Questo per dire che saper fare una storia e saper fare il pane è importante. Tutti e due ci fanno venire fame; tutti e due, se sono ben fatti, ci saziano. Ecco perchè, se permettete, ci sto anch'io, fra tutte queste donne, maghe, eroine di cui scrivete voi che scrivete le storie. Io, la panettiera. Vorrei che parlaste del mio pane, di come sono brava a prepararlo, a cuocerlo. Vorrei che qualcuno ne scrivesse. Se scrivi del pane, diventa tuo. Se scrivi una storia, diventa tua. Anche se la ascolti. Abbiamo bisogno delle storie come del pane.
B. Masini, Zenaide, da Signore e signorine, Edizioni EL

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mariè, dolcissime queste parole. E poi io ci credo proprio, i racconti sono nutrimento per l'anima e fanno crescere sani, proprio come un buon pane fatto in casa... Bacetti [ma la ricettina del panino ? Rimango in attesa !!! ;-)]

wennycara ha detto...

Anche soltanto scegliendo che righe pubblicare hai già detto molto ;)
in effetti è talmente vero che non c'è bisogno di alcuna ricetta, penso che istintivamente ci si rapporti ad una propria...
Mariè, se Marilì (mar mar ma quante siete!) è incuriosita dai panini io lo sono per quel salame!
baci,
wenny

mariè ha detto...

ma che bei commenti!:)
La cosa più bella di questa storia è che ieri ho avuto il piacere di ascoltarla insieme a un bel gruppo di persone in una biblioteca per ragazzi durante un corso di lettura ad alta voce...
Ho subito chiesto in prestito il libro pensando che era un brano che esprime bene la linea editoriale di questo blog(ah ah ah!linea editoriale?!Ma come ci prendiamo sul serio qui!:)
Per quanto riguarda la ricetta, Wenny l'ha azzeccata:ho scelto di non pubblicarla perchè ognuno ha il "suo" modo di fare il pane...
E del salame ho già parlato tanto tempo fa, ovviamente è di origine campana(è una salsiccia secca di Agerola-Na- in realtà...una cosa che fa impazzire :P)
un abbraccio!

Anonimo ha detto...

Come sarebbe...e se una non ce l'ha il SUO modo di preparare il pane ?:-( Metti una povera derelitta che si deve orientare fra centinaia di ricette e per di più ci trova sempre storie di ganci, incordamenti e comando "K" e la poverina invece ha solo un piano di marmo e due manine anche poco robuste ? La tapina sarà sempre alla ricerca di una ricetta "agibile" cone risultati possibilmente straordinari.
Non avete proprio cuore voi due...
:-)))))) Bacioni a entrambe