lunedì 29 dicembre 2008

Una ricetta d'autore: frittelle di baccalà e cime di rovi (Don Alfonso)


baccalà fritto, inserito originariamente da al lardo! al lardo

La foto per una volta non si riferisce alla ricetta, ma stamattina scartocciando un Cd bellissimo intitolato "Te piace 'o presepio? Istruzioni minime per un Natale napoletano" www.fondazionebideri.it all'interno del libretto ho trovato due ricette d'autore, elaborate dal maestro Don Alfonso di Sant'Agata sui due Golfi...Ora non posso dilungarmi a parlare del Don2stelle Michelin, ma sappiate che la sua cucina stellata merita davvero ammirazione e studio approfondito...nonchè una visitina ogni tanto(io ci sono andata ben 2 volte:)

Ricetta d'arte n.1
Frittelle di Baccalà e cime di rovi
300 gr di baccalà
3 fette di pane imbevute nel latte
2 spicchi d'aglio
50 gr olio extra vergine
3 rametti di rovi
sale
Taglaire minuziosamente il baccalà, l'aglio e le cime di rovi, amalgamare bene bene con le fette di pane imbevute nel latte, fare delle forme di stelle e passarle nella farina. Friggere lentamente in padella con olio extravergine di oliva. Servire disponendo nel piatto le stelline di baccalà e qualche rametto di cime di rovi.

Ps invece la mia ricetta del baccalà fritto è più o meno questa qui :)

domenica 28 dicembre 2008

un ripasso sulla genovese


A settembre mi ero cimentata nella preparazione della genovese per aspettare a mio modo l'arrivo della Notte Bianca, ma è una tradizione così importante per la cucina campana da meritare un piccolo ripasso accompagnato da qualche immagine più chiara:)
Continuo a pensare che la ricetta di Pignataro sia la migliore, quindi non introduco variazioni...

giovedì 25 dicembre 2008

Buon Natale



Presepe Luminoso di Manarola (Sp)

E' Comunque Natale
(P. Fabrizi, voce di F. Mannoia)

E la pace verrà sulle nostre due singole guerre
e la prova più dura sarà sotterrare l'amore e le armi.

E la pace cadrà sulle nude colline dei seni
sulle tue citazioni latine sulle nostre rovine.

Apri gli occhi che è tutto finito
Anche gli ultimi spari non fanno più male.
Tra un minuto è di nuovo Natale
Tra un minuto è comunque Natale.

E il silenzio sarà testimone di questo momento
E solo il tempo spazzerà le mie colpe...
e il tuo stupido accento

venerdì 19 dicembre 2008

una ricetta e una poesia per sopravvivere al Natale


zeppole bignolate, inserito originariamente da al lardo! al lardo!.

Zeppole Bignolate
300gr di farina 00
300gr di acqua
100gr di burro
200gr di miele
limoncello
succo d'arancia
2 uova intere
3 tuorli d'uovo
un cucchiaio di zucchero
un pizzico di sale
olio per friggere
confettini colorati
cedro

Bollire l'acqua in una pentola insieme col burro, lo zucchero, il sale. Quando bolle versarvi la farina in un solo colpo e mescolare evitando di formare grumi finchè la pasta non si stacchi dalle pareti della pentola. Unire le uova all'impasto, prima gli albumi e poi i tuorli. Prima che la pasta si raffreddi del tutto aiutandosi con un cucchiaino formare tante palline di impasto da versare nell'olio caldo. Una volta che si siano gonfiate e colorate, far sgocciolare le zeppole su un foglio di carta. In un pentolino mescolare il miele insieme al succo di un'arancia o del mandarino, aromatizzarlo con del limoncello. Quando si sarà sciolto versarvi le zeppole e sollevarle a poco a poco disponendole su un piatto da portata. Decorare con i confettini colorati e del cedro.

Natale
Napoli il 26 dicembre 1916

Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade.
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle.

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata.

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono.

Sto
con le quattro
capriole di fumo
del focolare.

Giuseppe Ungaretti, da “Allegria di Naufragi”, Mondadori 2005

domenica 14 dicembre 2008

il pane fatato ai datteri della Gatta Cenerentola

Come vi avevo promesso qualche tempo fa, ho "inventato" una ricetta in tema con la tesi che sto scrivendo da qualche mese, e che si occupa della Gatta Cenerentola, la favola di Giambattista Basile messa in scena dal maestro Roberto De Simone ...

Nella favola la protagonista, la Gatta Cenerentola, prima di andare alla festa dove perderà la chianella (la scarpetta) si rivolge alla sua pianta di dattero pronunciando queste parole:

Dattolo mio naurato,
co la zappetella d’oro t’aggio zappato,
co lo secchietiello d’oro t’aggio adacquato,
co la tovaglia de seta t’aggio asciuttato;
spoglia a te e vieste a me!

oppure nel napoletano moderno di De Simone:

Dattero mio 'ndorato
cu la zappetella d'oro t'aggio zappato,
cu lu sicchietello d'oro t'aggio adacquato,
cu la tovaglia de seta t'aggio asciuttato;
spoglia a te, e vieste a me!

In italiano:

Dattero mio affatato
con la zappetta d'oro ti ho zappato
con il secchietto d'oro ti ho annaffiato
con la tovaglia di seta ti ho asciugato
Spoglia te e vesti me!

Grazie a questa formula la magica pianta di dattero la spoglia dei suoi stracci e la riveste di un abito meraviglioso con il sole avanti e la luna dietro...

Ma non posso essere io a raccontarvi tutta la storia...

Ps Anche la ricetta è custodita in una formula magica che stavolta non rivelerò:)

Una ricetta molto bella per gli amanti dei datteri è qui

giovedì 4 dicembre 2008

un'esplosione di napoletanità


il vesuvio del gambrinus, inserito originariamente da al lardo! al lardo!.

La mia foto non rende giustizia al trionfo che questo dolce rappresenta per gli occhi e per il palato...
Penso che sia un'invenzione geniale, la sintesi dei tre dolci simbolo della napoletanità: è un guscio di sfogliatella che al suo interno contiene un piccolo babà e una crema alla pastiera...
Ovviamente non poteva che chiamarsi Vesuvio...
croce e delizia!

Lo trovate al famosissimo Caffè Gambrinus

martedì 2 dicembre 2008

vietato ai puristi


spaghetti vongole e parmigiano(vietato ai puristi), inserito originariamente da al lardo! al lardo!.

Spaghetti Vongole e parmigiano

Mi era stata consigliata questa versione e non potevo esimermi dal tentarla ma, dopo aver sperimentato, ritorno al classico...
Il parmigiano ha un sapore troppo forte che copre quello delle vongole, inoltre ammazza il senso "sciuliariello" dello spaghetto...