sabato 18 ottobre 2008

Acciughe, pane e coraggio...


L’odore acre del pesce sviscerato invade la cucina, sangue e acqua scivolano sulle mani di mamma Emilia…

E sì che l’Australia sembrava un sogno
steso per lungo ad asciugare
Sembrava una donna fin troppo bella
Che stesse lì per farsi amare…

Monastarace Marina – Perth ….
L’entusiasmo e lo slancio, il coraggio e le speranze di una partenza sognata e temuta....
Calabria - West Australia (che per un Italiano più a “East” non si può…).
…poi un ritorno impreciso…
…un ritorno che ritorno non è…semmai un’altra partenza…stavolta poco sognata e molto temuta…
Australia - Lombardia, come un destino che, lanciato nel vento del tempo, torna più in là, torna chissà dove e ti scappa di mano…un boomerang dispettoso, insomma…

Galleggiare, per settimane interminabili, su un mare di speranze e di pazienza, a bordo di un bastimento carico di gente sventurata in cerca di fortune: campani, lucani, calabresi, pugliesi, sardi e siciliani…terroni per mare…
Il suo uomo in attesa, il marito partito in avanscoperta, tra molo e miniera, fatica e impazienza…
Poi un pezzo di vita quasi felice, una casa grande, una fetta di terra abbastanza fertile per mangiarci e abbastanza grande e sicura per farci giocare bimbi a piedi scalzi…

E noi cambiavamo molto in fretta
Il nostro sogno in illusione…

Poi, chissà perché, un ritorno…
Valli a capire questi uomini del sud…dalle delusioni, come coltelli, sempre a portata di mano…
Un ritorno, poi, si diceva, che ritorno non fu…piuttosto un’altra sofferta partenza…
Così Emilia, venuta col sole, il mare piatto e due valigie di cartone chiuse a spago,in un giorno di rara pioggia, ripartì…con una valigia in meno e con sei figli in più (i figlioletti imparavano presto a trascinarsi il proprio destino dietro: a ciascuno la propria valigia!)….

Pane e coraggio ci vogliono ancora
Che questo mondo non è cambiato
Pane e coraggio ci vogliono ancora
Sembra che il tempo non sia passato….

Emilia cucina e racconta, in un calabrese bello e spedito, racconta e sembra davvero che il tempo non sia passato…
Le figlie, Rosanna e Connie, ascoltano in assorto silenzio, quasi fossero alici, sviscerate anche loro di bei ricordi, e di rimpianti…
Immagino la barriera corallina, e queste acciughine, ormai ripiene di benedetto pan grattato, unite in branco da spirito di sopravvivenza, come queste famiglie calabresi, di uomini forti e di donne ancor di più…unite dall’amore che, senza alcuna remora, chiamano ancora rispetto
L’odore pungente del pesce ricorda la puzza dei porti e di certi bastimenti in giro per i mari del mondo, di quando i viaggi della speranza erano le nostre partenze…e qualche volta i nostri ritorni…
L’odore pungente invade le narici e sarà, più che il pesce, il sudore e la fatica di una vita di Emilia…e chissà perché, ogni volta che mi parla col cuore in mano dell’Australia, io ho in mente sempre le stesse cazzate: i canguri, i surf e un aitante bagnino in occhiali da sole (maledetta Tv...), la barriera corallina e la sabbia sulle strade…e il boomerang dispettoso che mi finisce dritto in fronte…
e poi…anche nei mari d’Australia le acciughe fanno il pallone?...



n.b "Pane e Coraggio" è ovviamente una canzone di Ivano Fossati
"Le Acciughe fanno il pallone" è straovviamente di Fabrizio De Andrè...
la foto è stata gentilmente concessa da minimapedalia
Il racconto è di Fabio

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