A carcioffola s'ammonna a 'na fronna â vota.
Come spiegato in maniera molto approfondita da questo bel blog l'espressione significa letteralmente: il carciofo va mondato brattea a brattea.
Id est: le cose vanno fatte paulatim et gradatim, con calma e pazienza; se si vogliono ottenere risultati certi bisogna procedere lentamente e con giudizio.
carcioffola = carciofo sost. femm. forma diminutiva (vedi suff. ola) e femminilizzata derivata dall’arabo kharshuf.
ammonna voce verbale (3° p. sing. ind. pres.) dell’infinito ammunnà= pulire, mondare derivato dal b. lat. ad + mundare con doppie assimilazioni: dm→mm e nd→nn per cui admundare à dato ammunnare/ammunnà.
Dopo esserci occupati dell'etimologia passiamo ai fatti concreti:)
Prendere due carciofi, privarli delle foglie coriecee, tagliare il gambo e dividerli in due parti; tagliare questi mezzi carciofi a fette. Dopo averli tagliati, gettarli nell’acqua e limone e asciugarli alla buona gettandoli subito nella farina perché vi resti bene attaccata.
Montate a mezzo la chiara di un uovo, ché uno solo basta per due carciofi, poi nella chiara mescolate il tuorlo e salatelo. Scuotere la farina superflua dai carciofi e dopo passarli nell’uovo, infine nel pane grattugiato.
Gettare i pezzi a uno a uno in padella nell'olio ben caldo e quando avranno preso un bel colorito dorato toglierli dal fuoco e servirli caldi caldi.