domenica 28 settembre 2008

Ritorno a Colonnata









Dopo circa un anno sono tornata a Colonnata ed è stata una piacevole riscoperta, ed è la giusta occasione per mostrare i luoghi(soprattutto una certa bottega) che hanno "ispirato" la nascita del mio blog, che festeggia il suo primo compleanno...:)

Qualche indirizzo è doveroso:

www.lardodicolonnata.ms

Larderia Al lardo al lardo,

via Fossacava 10, 54033

Colonnata(Ms)

Larderia Lardarium (Lard rock cafè)

via Fossacava 9

Colonnata

venerdì 26 settembre 2008

il vigneto in faccia al mare



Sciachetrà
Uva del vitigno bosco
colta nel vigneto in faccia al mare
e vermentino trebbiano e albarola
dolce passire
nella fragranza delle felci
scelta acino per acino
per separare il raspo
che "attosca ogni sapore"
lunga fermentazione in botticella
decantazione di poi nel nitore della damigiana
con travasi nei dì dei saturnali
e nel primo plenilunio della primavera
così per un paio d'anni
con visitazioni frequenti come a donna amata.
Dario Capellini

Il vino e la vendemmia alle Cinque Terre...

sabato 20 settembre 2008

Bbenchjmi ti fai e còrchimi (saziami di fave e vado a dormire)


Il suo pandino scassato, ma sorprendentemente dignitoso…

…come dignitosa, pulita e dolce era la sua figura di omone della terra, dalle mani scassate molto più grandi del cuore…nonostante un cuore grande così…
il suo pandino scassato, vi dicevo, lo sentivi da lontano…sbucava dalla collinetta pietrosa e finiva per ficcarsi col muso tra i filari manco fosse un trattore…
”sarà l’abitudine d’aver condotto più trattori alla vigna che auto per le strade”…mi dicevo ogni volta…
…il rumore del pandino bianco era un avviso, un avvertimento, quasi una minaccia…la minaccia di dover passare sul divano un altro pomeriggio a digerire alcool di primitivi esagerati e cibi deliziosi…
Lentamente e silenziosamente e ancora dignitosamente risaliva il filare, con uno sfumato e sarcastico sorriso davanti ai ceppi putati alla cazzo, risaliva Narduccio…il fattore di una vita della Masseria Porvica…
”oggi vieni a pranzo mia moglie ha fatto le fai”…
Ancora mezzo filare da finire….poi mi sazio e mi vado a corcare…

Purè di fave e cicoria
Ricetta per 3 persone
- fave sgusciate secche 250g
- 2 patate sbucciate
- cicoria
- olio extra vergine d’oliva
- peperoncino
- pepe nero e sale
- fette di pane casereccio

Mettere a bagno, la sera prima della preparazione, le fave secche sgusciate.
Il giorno successivo sciacquarle, metterle in pentola con abbondante acqua fredda e le due patate sbucciate e tagliate a pezzetti.
Aggiungere poco sale (si salerà definitivamente a fine cottura ad acqua quasi del tutto assorbita).
Intanto fare lessare le cicorie in un pentolino a parte con olio e sale a gradimento.
La cottura delle fave, dal momento che l’acqua comincia a bollire, va eseguita a fuoco lento e avendo cura di girare frequentemente con un cucchiaio di legno per non far attaccare le fave sul fondo della pentola. Aggiungere altra acqua calda qualora il liquido dovesse consumarsi troppo nella pentola ma senza eccedere: il purè deve essere sufficientemente denso e cremoso!.
In circa ¾ d’ora le fave e le patate, girate e schiacciate col cucchiaio di legno, si sfalderanno per trasformarsi in un purè.
Per rendere più omogeneo e cremoso il composto è consigliabile passare il purè in un passaverdura (ma anche l’uso del minipiner nella stessa pentola di cottura è molto comodo).
Scaldare un dito d’olio d’oliva con il peperoncino in un padellino e friggere le fettine di pane casereccio fino a farle dorare.
Servire il purè caldo (aggiunto di pepe nero a piacimento) con le cicorie (ben strizzate) versate sopra e i crostini in parte.
Ho abbinato a questa pietanza un ottimo e genuino negroamaro in purezza “Lavori in corso” 2006 del mio amico Angelo Pastorelli di Lizzano (Ta): non so quanto sia stato corretto organoletticamente (a me è piaciuto), ma i ricordi di cibo e vino erano abbinati benissimo….
Buon appetito!

n.b. Nel purè del Fattore Uccio la cicoria era quella selvatica colta dai campi incolti delle campagne. Ma il purè di fave è ottimo abbinato anche a tante altre verdure stufate: l’ho provato con ottimi risultati abbinato alle zucchine, ai broccoletti, agli asparagi…insomma io credo che stia bene con quasi tutte le verdure!
Di questo piatto tipicamente contadino esiste anche la versione di “recupero” tipica delle zone povere che non prevedevano alcuno spreco: le fave col pane. I resti del purè di fave del giorno prima si mettevano a bollire con l’aggiunta abbondante di acqua, olio d’oliva e sale. Al momento della bollitura si aggiungeva il pane fatto a pezzetti. Quando anche il pane era ben cotto e il tutto amalgamato si serviva in tavola da solo o abbinato alle verdure.

(questa bellissima ricetta, accompagnata dal bellissimo racconto, è del mio amico Fabio...)

venerdì 19 settembre 2008

un secondo primo



Calamarata di seppioline
400 gr di seppioline
400 gr di pasta formato calamarata
un barattolo di passato di pomodoro(o pomodorini freschi)
basilico
aglio
Pulire, lavare e tagliare a pezzetti le seppioline, in una padella far soffriggere l'aglio, poi aggiungervi il pomodorini e le seppioline, lasciar cuocere bene. Nel frattempo preparare la pasta, scolarla al dente e farla saltare insieme agli altri ingredienti.

martedì 16 settembre 2008

un po' di rosso


La ricetta è la stessa della pasta al sugo di peperoni, qui è stata aggiunta la mitica salsiccia secca di Cardone, che ci sta proprio bene!
Salumificio Cardone
via Vertina, n°1 tel. 0818791930-80051
-Agerola-Na

domenica 14 settembre 2008

e ora vi racconto com'è andata




La mia prima notte bianca, a Roma nel 2003, fu interrotta dopo un paio d'ore di fila fuori alle scuderie del Quirinale, oltre che da un bel temporale, dal black out che paralizzò tutta l'Italia. Risultato: ore e ore parcheggiata a terra nella stazione di Termini insieme a migliaia di persone senza sapere quale sarebbe stato il mio destino.
Seconda notte bianca, la prima organizzata a Napoli, nel 2005:
Pressata come un'acciughina in mezzo alla bolgia di piazza Dante accorsa a vedere Beppe Grillo, viaggio infernale tra crisi di panico, proteste e treni assaltati e distrutti.
Ora, l'esperienza dovrebbe insegnarmi qualcosa, e invece no :)
Sono a Genova, non partecipo alla Notte Bianca?
Non mi sono mai trovata inerme sotto un temporale di dimensioni colossali, inzuppata dalla punta dei capelli fino a quella piedi, senza neppure aver avuto la possibilità di ascoltare un solo concerto o vedere uno spettacolo.
Però una cosa sono riuscita a farla: la fila kilometrica per mangiare la pizza di Totè Sapore a Piazza Matteotti tanto osteggiata(dai commercianti genovesi). E sarà questo il dolce ricordo che mi farà dimenticare tutto, la pioggia, la stanchezza, lo sconforto...e partecipare, come sempre, alla prossima notte bianca, dovunque decideranno di organizzarla!:)

giovedì 11 settembre 2008

Aspettando la Notte Bianca: un viaggio gastronomico da Napoli a Genova

La notte bianca'08(che purtoppo si preannuncia piovosa), prevede, tra i vari eventi, un concerto a Piazza De Ferrari dove si incontreranno la canzone d'autore genovese e quella della tradizione napoletana, inutile dire che sarà l'evento che seguirò con più partecipazione; tra l'altro, anche se non ci sono molte informazioni a proposito, ci dovrebbe essere anche qualche sorpresa gastronomica:)

Da parte mia, oggi ho cucinato un piatto che mescola entrambe le tradizioni, anche se solo nominalmente, e cioè la Pasta alla Genovese, che è un piatto napoletano non adatto ai palati fini e agli stomaci deboli, come dice giustamente Gennarino.
Ho trovato molto bello tutto il racconto che Luciano Pignataro accompagna alla ricetta, e così ho deciso, tra le tante, di seguire la sua...
Vediamo la ricetta base, diciamo per dieci persone
- 1 pezzo di carne da un chilo e mezzo
- olio extravergine d'oliva
- 1 gambetto di sedano
- 1 carota
- 2 chili di cipolle
- spezie e odori a seconda del segreto di famiglia
- sale q.b
- pepe
- 1 chilo di ziti spezzati a mano(se li avessi avuti! ho usato i canneroni)
- formaggio grattuggiato

In una pentola, meglio un tegame alto di coccio, fate rosolare in olio extravergine d'oliva la carne in modo tale che ceda un po' dei suoi umori liquidi, poi aggiungete la carota, il sedano, le spezie e proseguite per qualche minuto. Ora seppellitela sotto le cipolle tagliate finemente e aggiungete un poco d'acqua e un po' di sale. Coprite e fate cuocere a fuoco bassissimo mescolando di tanto in modo proprio come si fa con il ragù. Dopo tre ore avete ottenuto una crema densa e indistinta dal sapore tendenzialmente dolce e succulenta. Quanto dolce? Dipende come l'avete corretta con le spezie a vostro gusto. Tagliate a fette grandi la carne: se è secca e difficile da addentare vuol dire che avete lavorato bene ai fornelli perché tutto il gusto è nel sugo, altrimenti continuate la cottura fino a che è esausta. Ora versate il tutto in una padella larga lasciando la carne a parte, aggiungete gli ziti cotti al dente, ancora spezie e odori freschi a vostro piacimento e fate soffrire il tutto a fuoco vivo per uno o due minuti girando in modo che l'amido della pasta si attacchi bene al sugo e che questo entri dentro ogni zito. Spegnete, pepate o fortificate, portate a tavola dove ciascuno potrà aggiungere il formaggio. La carne sarà servita a parte come seconda portata.

mercoledì 10 settembre 2008

September Fest '08 a Carrara, come ubriacarsi per benino senza bisogno di andare a Monaco





Queste foto arrotondate (ormai ho scoperto 'sta funzione di flickr, è già dipendenza;) offrono solo una vaga idea di ciò che è possibile trovare a Carrara, dove ogni anno a settembre si organizza la festa della birra grazie alla partecipazione dei cittadini della lontana Ingolstadt.
Giacchè non bevo, non posso dire di essere entrata nel vero spirito del festival ma era d'obbligo farsi un giro per i tavoli, mangiare lo stinco o i wurstel con i crauti e alzare i calici mentre le due orchestrine intonavano canti della tradizione alemanna...
Prosit!
www.september-fest.it
Dal 30 agosto al 13 settembre 2008

lunedì 8 settembre 2008

Nunc est bibendum



Dopo tanto mangiare è arrivata l'ora di brindare... con un bicchiere d'acqua Panna!
Queste due foto sono tra quelle scelte per un articolo sulla Lunigiana, per leggerlo basta andare sui link in basso:
www.acquapanna.com e www.sanpellegrino.com


domenica 7 settembre 2008

trecce ai pistacchi salame e cipolle



Trecce al pesto di pistacchi, salame e cipolle
320 gr. di trecce (coop. pastai gragnanesi);
100gr di pesto di pistacchi più qualche pistacchio per decorare; 80 gr. di salame in 2 fette; 1 cipolla; grana grattugiato, olio extravergine di oliva, sale, pepe.

Tagliare il salame e la cipolla a cubetti, farli rosolare in un tegame con poco olio. Cuocere la pasta, scolarla al dente e riversarla nel tegame con il condimento. Aggiungere il pesto di pistacchi e rimescolare sul fuoco per qualche istante. Completare con i pistacchi tritati grossolanamente, pepe e formaggio grattugiato prima di servire.

Se proprio non avete idea di come cucinare i pistacchi(stamattina ero a corto di fantasia) c'è questo sito bellissimo che propone tantissime ricette sia dolci che salate...

lunedì 1 settembre 2008

Continuiamo così, facciamoci del male



Ristorante e Bar
Il paradiso del golfo
via Cinque Terre 449
0187 29468
La Spezia(Sp)